
Nel cuore greco di Napoli si trova una delle sue vie più caratteristiche, Via San Gregorio Armeno, conosciuta in tutto il mondo per le bancarelle e botteghe artigiane di presepi napoletani, amuleti portafortuna, tra cui gli immancabili cornetti, e statuine fatte a mano di qualsiasi personaggio degno di devozione, dal Papa a Berlusconi, sino ai bomber del Napoli.
Via San Gregorio Armeno, detta anche la Via dei Presepi, è una delle vie più antiche della bella Neapolis, in quanto costituiva il “cardine” maggiore, la strada che congiungeva l’agorà con il Decumano Inferiore, da cui si dipanavano tante strade ad angolo retto su modello urbanistico dell’architetto greco Ippodamo da Mileto e poi esteso in tutte le colonie della Magna Grecia.
Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male.
(Eduardo De Filippo)
La tradizione presepiale dell’area pare abbia avuto origine proprio in epoca greca, quando nella strada esisteva un tempio dedicato a Cerere a cui i cittadini erano soliti offrire come ex voto piccole statuine di terracotta.
Il presepe come lo intendiamo oggi nasce, invece, nel 1223 a Greccio nel vicino Lazio quando San Francesco d’Assisi, durante la messa di Natale, mette in scena per la prima volta la natività.
Il mito del presepe napoletano si sviluppa storicamente più tardi, attorno al ‘700, quando tra l’aristocrazia diventa di moda creare rappresentazioni sempre più sfarzose che vedono il loro apice nel periodo Barocco.
Oggi in Via San Gregorio Armeno si trovano ancora tante botteghe artigiane specializzate nei presepi che si tramandano da generazioni, oltre ad essere diventata il crocevia di tutto quel meraviglioso mondo squisitamente napoletano che ruota intorno alla divinazione e alla superstizione.
Essere ritratti da uno dei suoi maestri artigiani e “diventare” una statuetta esposta in vendita è un vero e proprio status symbol che consacra la fama di una persona. Qui, infatti, potete fare shopping della vostra celebrità preferita, da Pino Daniele a Maradona. E se non ne avete una, optate per una statuina rossa di San Gennaro, patrono di Napoli, perchè, considerato quanti miracoli gli sono attribuiti, vale sicuramente la pena di riporre in lui i propri desideri.
Altro vero e proprio oggetto di culto da acquistare in Via San Gregorio Armeno è il cornetto napoletano, che deve essere rigorosamente rosso e fabbricato a mano.
L’origine del significato di portafortuna dei corni risale all’alba dei tempi, quando esporre le corna degli animali cacciati era segno di prosperità e potenza di una famiglia. Una simbologia che in epoca greca e romana viene, invece, associata al fallo, con il culto di Priapo, il Dio della Prosperità e della potenza sessuale, come si evince dai tanti oggetti fallici trovati negli scavi di Pompei ed Ercolano.
Al MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, si può, infatti, visitare la collezione del Gabinetto Segreto dove sono esposti circa 250 reperti a soggetto erotico, tra cui anche un fallo in corallo, precursore proprio del cornetto rosso.
Dove acquistarne uno davvero cool? Da Bobò gioielli situato in Via San Biagio dei Librai, una perpendicolare di Via San Gregorio Armeno, all’interno della corte di Palazzo Diomede Carafa dove si trova anche la bottega di Tiziana D’Auria specializzata in arte presepiale e restauri di fine maestria.
Il segreto
Affinchè il cornetto porti fortuna, deve essere regalato e, una volta ricevuto in dono, va osservato uno specifico rito di attivazione che può variare nei dettagli, con il comun denominatore di farsi pungere la mano sinistra a palmo aperto con la punta del corno prima di indossarlo.