Il Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli
Il più grande (e bello) archivio bancario al mondo

A Napoli c’è quello che, a tutti gli effetti, può essere definito come il più bell’archivio di libri antichi al mondo, un luogo magico che raccoglie ben 500 anni di vita perfettamente consultabili che nel 2016 è stato trasformato in un museo multimediale che racconta alcuni dei capitoli della storia d’Italia più affascinanti.
La ragione per cui l’archivio è così importante è che la storia stessa del Banco di Napoli coincide con quella della città e dello stesso Regno delle Due Sicilie.
Le radici della Fondazione Banco di Napoli risalgono, infatti, alla prima metà del XVI, quando nel 1539 iniziò ufficialmente l’attività del Monte e Banco di Pietà, il primo degli 8 banchi pubblici napoletani che devono essere considerati come gli antesignani del Banco delle Due Sicilie, fondato nel 1809, e del suo successore il Banco di Napoli nato nel 1861.
L’Archivio è di straordinario interesse per la storia economica, creditizia, politica, culturale e artistica, non solo del Regno di Napoli, ma anche degli Stati europei e del mondo intero.
(UNESCO)
Qui la storia si può davvero toccare con mano grazie all’obbligo di documentare per iscritto le cosiddette “causali di pagamento” in cui veniva specificato dettagliatamente il motivo di ogni transazione. Un vero e proprio “tesoro” per storici dell’arte e investigatori della storia che qui, in oltre 100 km di scaffalature, possono trovare notizie inedite di opere realizzate da illustri artisti, insoliti aspetti dell’economia quotidiana e centinaia di migliaia di storie personali, celebri o ignote.
Proprio alcune delle scoperte più eccezionali fatte durante gli anni sono divenute il pilastro delle attività di musealizzazione dell’archivio che ha visto la luce nel 2016 con il nome ilCartastorie. Un progetto ambizioso che si è tradotto in un percorso multimediale permanente che consente al visitatore di immergersi nella storia raccontata dai volumi, tra videoproiezioni che danzano letteralmente tra i libri e “giochi” interattivi che permettono di scoprire storie incredibili.
Tra quelle più eccezionali raccontate durante il percorso, basta citare la sezione dedicata al Principe di Sansevero, il celebre committente dell’opera d’arte forse più famosa di Napoli: il Cristo velato. Proprio in un documento conservato presso l’Archivio viene, infatti, riportato l’importo del lavoro commissionato a Giuseppe Sanmartino, la ragguardevole somma di 500 ducati, mentre in un altro viene data conferma scritta, per mano dello stesso Principe, che anche il velo che ricopre il Cristo fu “realizzato dallo stesso blocco della statua”.
Oppure, un’altra sala svela il mistero della Pala Radolovich, dal nome del mercante croato che pare commissionò il lavoro a Caravaggio. Un’opera che nessuno aveva mai visto e che venne ritenuta mai realizzata sino a che non fu ritrovata in Archivio una “causale di pagamento” che ne attestò l’esistenza e che, in seguito ad ulteriori ricerche, permise addirittura di ricostruirne aspetto del celebre dipinto.
L’Archivio Storico del Banco di Napoli, di proprietà della Fondazione Banco di Napoli, ha sede nel cinquecentesco Palazzo Ricca e nell’attiguo Palazzo Cuomo nel cuore del centro storico di Napoli. Le scritture degli antichi banchi pubblici napoletani, per la loro ricchezza e la loro unicità, sono state iscritte, nel maggio 2023, al Registro della Memoria del Mondo dell’UNESCO insieme ai patrimoni documentari più rilevanti per la conservazione della storia dell’umanità.
Un luogo che va assolutamente visitato almeno una volta nella vita; l’unico archivio storico al mondo in grado di emozionare grandi e piccini grazie alla bellezza delle sue sale avvolte da migliaia di volumi e ad un percorso multimediale che unisce alla perfezione valore scientifico ed intrattenimento.
Mentre, se amate “investigare” la storia, fatevi guidare nella consultazione di qualche prezioso manoscritto, potreste essere voi i risolutori di un giallo storico!
Il segreto
All’Archivio del Banco di Napol, potrete persino scoprire qualche vostro antenato! Tra il 1901 e il 1929 moltissimi italiani abbandonarono, infatti, il loro Paese ed il flusso di denaro da e verso la patria generò l’esigenza di una regolamentazione che il governo affidò al Banco di Napoli. Così, davvero incredibilmente, nel museo ilCartastorie è possibile fare una ricerca dei cognomi degli emigranti, oltre 9000 voci, scoprendo l’anno di emigrazione e il luogo di arrivo di ognuno di loro.
Info utili
Fondazione Banco di Napoli
Via dei Tribunali 214
80139 Napoli
Tel. +39 081 449400
Ingresso: 10 euro, ridotto 5 euro