Ipogeo dei Cristallini
Una delle testimonianze dell'antica Grecia meglio conservate al mondo
Nel rione Sanità, sotto Palazzo di Donato, si cela il tesoro più prezioso della Napoli Sotterranea, quattro tombe greche della fine del IV sec a.C. perfettamente conservate, la cui scoperta è una favola moderna orchestrata da fato divino.
Un sepolcreto greco rimasto nascosto per 2300 anni, sino a quando nel 1889 il barone Giovanni di Donato ebbe l’idea di scavare nella cantina del suo palazzo per cercare una fonte d’acqua. Calandosi con una corda, con sua estrema meraviglia scoprì, invece, quattro tombe elleniche finemente decorate, tra le più belle del mondo antico giunte intatte sino a noi.
La famiglia e gli abitanti del quartiere hanno protetto questo sito sacro per oltre 130 anni sino a quando i discendenti del Barone di Donato lo lasciarono in eredità al nipote Giampiero Martuscelli che, insieme alla moglie Alessandra Calise e ai figli Paolo e Sara, ha iniziato un percorso di restauro che ha visto il coronamento del loro sogno nel 2022, quando il sito è stato riaperto al pubblico.
La nostra missione è restituire bellezza al mondo ed avvicinare all’arte greca un pubblico sempre più ampio.
(Alessandra Calise Martuscelli)
Curiosamente, il sito archeologico rimane di proprietà privata in quanto la sua scoperta è antecedente la legge del 1942 secondo cui “Fanno parte del patrimonio indisponibile dello Stato…le cose d’interesse storico, archeologico, paletnologico, paleontologico e artistico, da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo…”.
Un ambizioso progetto che è stato reso possibile grazie alla passione e determinazione di Alessandra che è riuscita a farsi aiutare da varie istituzioni e privati per trovare i fondi necessari al restauro dell’Ipogeo, che si è svolto sotto la sorveglianza ed il coordinamento scientifico della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma.
La storia dell’Ipogeo dei Cristallini inizia nel IV secolo a.C. quando l’area fu destinata a necropoli dai greci che abitavano la città di Neapolis, allora parte della Magna Grecia. Qui vennero realizzati vari complessi funerari di cui fanno parte le quattro tombe “dei Cristallini”, un tempo accessibili dal livello della strada, come si vede nel bellissimo video situato all’ingresso del sito archeologico, ricostruzione di come apparivano le tombe all’epoca della loro realizzazione.
In particolare, il terzo ipogeo, oggi 11 metri sotto il livello del mare da cui si accede attraverso una suggestiva scalinata scavata nella pietra, è l’ambiente più finemente decorato, di cui si riescono ancora ad ammirare le pitture e i meravigliosi bassorilievi originali. Come le ghirlande alle pareti e gli splendidi letti-sarcofagi scavati nel tufo con materassi e doppi cuscini scolpiti e dipinti in giallo, viola, azzurro e rosso che lo rendono la testimonianza pittorica della Grecia antica più importante d’Italia.
Tra le decorazioni, colpiscono la testa di Medusa che si trova nella lunetta sulla parete di fondo ed il gruppo dedicato a Dioniso e Arianna, una scena ricca di implicazioni simboliche che è divenuta anche il logo del sito.
L’apertura al pubblico dell’Ipogeo dei Cristallini ha rappresentato un tassello fondamentale per il rilancio sociale del rione Sanità, oggi uno dei quartieri più vivi, anche a livello culturale, di Napoli, e rappresenta una tappa fondamentale per comprendere le origini elleniche della città.
Il segreto
Oltre alle tombe, il Barone Di Donato ritrovò anche il corredo funebre, oltre 700 pezzi conservati oggi dalla famiglia Martuscelli ed oggi in parte oggi allestiti nella del MANN che racconta la Magna Grecia e la storia dell’Antica Neapolis nella sezione Napoli Antica.
Info utili
Ipogeo dei Cristallini
Via dei Cristallini 133
80137 Napoli
Tel. +39 344 0725752
Biglietto standard: 10 euro
Con visita guidata: 18 euro
Per altre tariffe consultare il sito dell’Ipogeo dei Cristallini